Lo sport è pieno di storie interessanti e talvolta anche molto inquietanti: una di queste è la vicenda dei “bambini maledetti” durata più di un secolo.
La storia dello sport è chiaramente fatta di successi, di sconfitte, di gioie e delusioni, ma è anche fatta di miti e leggende che si sono tramandate di generazione in generazione fino ai giorni nostri e che continuano a scrivere le pagine delle discipline sportive: molte di queste vicende sono magari inventate di sana pianta oppure raccontate in maniera molto diversa da quanto effettivamente è successo in passato, altre sono invece romanzate per dare quell’alone di mistero e inquietudine e una di queste riguarda la maledizione della capra Billy.
“The Curse of the Billy Goat“, così come è riportata ufficialmente, rappresenta una delle vicende più interessanti e allo stesso tempo spaventose del mondo dello sport e sicuramente la maledizione più celebre dell’intera storia del baseball; si tratta di una di quelle storie che vengono considerate dalle persone più razionali solamente una serie di sfortunate coincidenze, ma che in fondo presentano un pizzico di verità per chi magari è più superstizioso e amante del paranormale.
Visto che il baseball non è lo sport più seguito in Italia, magari un paragone con il calcio potrebbe essere utile: la maledizione della capra Billy ha moltissimi punti in comune con quella lanciata dall’allenatore ungherese Bela Gutmann alla squadra del Benfica, il quale dopo la doppia vittoria in Coppa dei Campioni nel 1961 e nel 1962 augurò alla squadra lusitana ben 100 anni di sfortuna durante i quali la squadra non avrebbe più vinto un trofeo europeo: sono passati 62 anni e il Benfica ha perso 7 finali europee su 7, ma per alcuni saranno solo coincidenze.
La maledizione dei Chicago Cubs si interrompe dopo 108 anni di sconfitte
Quella dei Chicago Cubs, franchigia di baseball militante nella Major League americana, è una storia molto simile a quella raccontata in precedenza e che fa riferimento alla “Curse of the Billy Goat” citata nel precedente paragrafo: la squadra dello Stato di Illinois ha infatti spezzato nel 2016 una maledizione che andava avanti da ben 108 anni, dal momento esatto in cui un tifoso della squadra, tale William Sianis, aveva lanciato questo anatema nei confronti della squadra per un motivo che, a sentirlo adesso, fa molto ridere.
Sianis era infatti proprietario di un ristorante nei pressi dello stadio dei Chicago Cubs e quel giorno del 1945 decise di acquistare due biglietti per guardare Gara 4 delle World Series della sua squadra del cuore: uno era per sé e l’altro era per una capra, il suo animale domestico nonché mascotte del suo locale; la presenza dell’animale però non era alquanto gradita dagli altri tifosi, soprattutto per il cattivo odore, dunque avvertirono la sicurezza e invitarono Sianis a portare fuori la sua capra e, come avrete già potuto intuire, il ristoratore non la prese benissimo.
All’uscita dal diamante William Sianis lanciò la maledizione dicendo che i Chicago Cubs non avrebbero mai più vinto le World Series da quel momento in poi: quella che poteva sembrare un semplice sfogo di un tifoso deluso si è ben presto trasformato in una storia drammatica per la squadra che non solo persero quelle finali nonostante fossero in vantaggio al momento del fatidico match, ma non vinsero più nulla gli anni a seguire.
La maledizione, a differenza di quella del Benfica che è ancora in corso, si è spezzata ufficialmente nel 2016 quando i Chicago Cubs tornarono alla vittoria nelle World Series battendo in finale la franchigia dei Cleveland Indians, portandosi a casa il terzo titolo della loro storia, 108 anni dopo l’ultima volta.