Volete viaggiare, andando da Roma a New York in meno di un’ora? Dal 2025 iniziano i test per renderlo possibile grazie all’aereo ipersonico.
Viaggiare è una delle attività che, nonostante presenti a volte costi proibitivi, riesce più di altre a far percepire quanto il mondo sia meraviglioso, grazie anche a tutte le differenze culturali con le quali si entra in contatto. Certo però, viaggiare non è un problema solo a livello monetario: ciò che manca spesso è il tempo. Organizzare il viaggio, prenotare i voli, passando minuti interi davanti al pc, e poi mettersi in viaggio.
Il viaggio è forse la parte più tediosa, soprattutto se dall’Italia si vuole andare verso destinazioni molto distanti. Per esempio, se a oggi un italiano decidesse di partire per l’America, per New York per essere precisi, partendo da Roma impiegherebbe circa 10 ore di volo nel caso si tratti di un diretto. Se aggiungiamo pure gli scali, si passa anche a 12-14 ore. Per fortuna però, la scienza sta facendo passi avanti importanti.
Negli ultimi giorni si fa un gran parlare dell’aereo ipersonico. Si tratta di un veivolo che monterebbe il motore VDR2, messo a punto dalla startup americana Venus Aerospace, che potrebbe davvero rivoluzionare il modo di viaggiare: questo motore a “detonazione rotante”, permetterebbe di raggiungere velocità Mach 6 ovvero circa 6mila chilometri orari (cinque volte la velocità del suono), volando a un’altezza di 30 chilometri dal suolo.
Un’invenzione che potrebbe quasi spaventare, vista l’imponenza delle cifre discusse e che, allo stesso tempo, non può non intrigare visto che apre a diverse prospettive, permettendo di appianare le distanze tra le zone più distanti del mondo, con tutte le implicazioni che da ciò deriverebbero. Per ritornare al nostro esempio infatti, per volare fino a New York partendo da Roma, sarebbe necessari poco più di 55 minuti.
Certo, al momento bisogna volare bassi con la fantasia, dato che sono tanti i limiti alla sua applicazione: prima di tutto, le fasi di test inizieranno soltanto nel 2025, anno in cui il VDR2 compirà il primo volo di prova, e potrebbero durare per anni anche alla luce di tentativi passati che non vengono certo ricordati con entusiasmo, come il caso del Concorde che raggiungeva Mach 2.
Secondo poi, al momento per il VDR2 si pensa più che altro a impieghi militari piuttosto che al trasporto di civili. Si presentano poi tutta una serie di problemi di natura tecnica come l’efficienza energetica di un mezzo del genere, la sicurezza che a quelle velocità è sempre da mettere in discussione e ultimo, ma non per importante, l’impatto ambientale che potrebbe essere un bel discrimen per farlo diventare o meno un aereo di linea.
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