Torna l’incubo dei pipistrelli: dopo il caso che ha scatenato la pandemia da Covid-19, questa volta l’animale ha causato la rabbia in un bambino.
La pandemia causata dalla diffusione del Covid-19 ha lasciato in tutto il mondo degli strascichi e delle ferite per certi versi anche impossibili da rimarginare, soprattutto a livello psicologico: proprio per questo motivo appena giungono notizie riguardo possibili emergenze sanitarie non si può fare altro che preoccuparsi, soprattutto quando si notano delle similitudini tra questi nuovi casi e la terribile esperienza che il mondo intero ha vissuto a partire dai mesi finali del 2019.
Nelle ultime settimane, ad esempio, nel subcontinente indiano e in diversi Paesi del sud est asiatico a causa del virus Nipah, le cui notizie sono arrivate anche in Occidente e dunque anche da noi in Italia: il caso è stato commentato ed è stato verificato che i sintomi e le modalità di contagio sono molto simili a quelle del coronavirus, in particolare uno dei protagonisti di questa nuova emergenza sanitaria locale è il pipistrello, animale che è stato considerato anche uno dei primi vettori anche del Covid-19.
Il virus che ha causato la pandemia da Covid-19 è stato isolato anche all’interno di un pipistrello, ma ancora oggi non è ancora chiaro se questi animali siano effettivamente dei vettori originari, ma è già stato appurato in passato che invece possano portare diversi altri virus che possono rivelarsi anche mortali: come ad esempio la rabbia che proprio di recente ha ucciso un bambino proprio a causa di un morso da parte del mammifero volante.
Muore dopo essere stato infettato dalla rabbia. Come ci si può difendere
La rabbia è una malattia virale che causa l’infiammazione del sistema nervoso centrale e può comportare dunque gravi danni al cervello e in diversi casi anche la morte: si tratta di una zoonosi, ovvero di un virus che si trasmette attraverso gli animali e, in particolare, attraverso la saliva di diverse specie di canidi, come ad esempio volpi e coyote, ma anche appunto pipistrelli che sono già stati segnalati come animali portatori sani di questo virus.
I casi di morte di rabbia a causa di morso di pipistrello sono molto rari, ma questo non vuol dire che non possa accadere: è successo infatti proprio di recente in Canada dove un bambino, le cui generalità non sono state rese note, è morto proprio a causa del virus della rabbia trasmesso da un pipistrello che era entrato nella sua camera, come dichiarato dal dottor Malcolm Lock della Haldimand-Norfolk Health Unit.
La rabbia, in genere, non è un virus mortale, ma se si è infetti bisogna subito procedere alle contromisure mediche: innanzitutto bisogna sciacquare abbondantemente la ferita se si notano segni di graffi e morsi anche con detergenti, poi procedere alla somministrazione del vaccino dell’anti-rabbica anche se magari non si notano segni di ferite dovute a morsi di animali infetti.