Finisce l’era di Bruno Vespa: la Rai lo scarica così, ma lui reagisce pesantemente

La celebrazione per i cent’anni della radio e i settanta della televisione ha mandato in tilt Bruno Vespa. Ma cosa è successo?

“Radiofonica di Roma, metri 1.425. Sono le ore 21 del 6 ottobre 1924. A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera”. Così, con la voce tremante di emozione di Maria Luisa Boncompagni, iniziava un’avventura destinata a cambiare per sempre la vita degli italiani. Con quelle semplici parole nasceva la radio, un filo invisibile che avrebbe collegato milioni di persone, portando nelle case notizie, musica, storie e sogni.

Finisce l'era di Bruno Vespa
Cosa è successo in Rai? (informazioni.it)

Cent’anni dopo, Rai Uno ci invita a un viaggio nel tempo con lo spettacolo “Cento, un secolo di servizio pubblico”. Saranno cento minuti intensi, in cui rivivremo le emozioni di un’epoca, le canzoni che ci hanno fatto cantare, i personaggi che ci hanno fatto sognare. Dalla radio, con i suoi programmi sperimentali e le prime trasmissioni, fino all’arrivo della televisione, con i suoi grandi sceneggiati, i quiz indimenticabili e i volti che sono entrati nelle nostre case. Ma sulla celebrazione sembra che si sia gettata l’ombra di Bruno Vespa e di Porta a Porta.

Porta a porta: l’esclusione dalla celebrazione dei cent’anni?

La celebrazione condotta da Carlo Conti ha visto la presenza simbolica di Guglielmo Marconi, il padre della radio, attraverso la figlia Elettra. Questa grande festa della Tv vede volti noti della storia della Rai tra cui Raffaella Carrà, Renzo Arbore, Massimo Ranieri, Valerio Lundini, Ficarra e Picone e tanti altri. Nella lista dei nomi celebrati sembrerebbe mancarne uno: quello di Bruno Vespa con il suo programma di punta, Porta a Porta. Sin dal 1996  il programma va in onda in seconda serata e nel corso degli anni ha ospitato innumerevoli personaggi e ha affrontato diverse tematiche da elezioni politiche, pontificati, fatti di cronaca e guerre. Insomma, un programma che ha fatto la storia della Rai e del nostro Paese.

Porta a porta
Per Bruno Vespa l’esclusione è stata amara (informazioni.it)

Nonostante tutto questo, l’assenza del programma nelle celebrazioni per i cent’anni della radio ha irritato molto il conduttore che nei suoi social e in una lettera inviata a Dagospia, scrive di essere “indignato per il trattamento riservato a Porta a porta” e ha sottolineato che “accanto al doveroso omaggio a monumenti dell’informazione televisiva come il Tv7 di Sergio Zavoli e il Quark di Piero Angela, sono stati ricordati giustamente tra gli altri programmi Mixer di Giovanni Minoli e Chi l’ha visto dalla compianta Donatella Raffai, all’attuale conduttrice Federica Sciarelli. Non una parola, né una immagine sui 30 anni di Porta a porta. Cambiano le stagioni, ma l’anima profonda della Rai resta sempre dalla stessa parte”.

Un trattamento che di certo non si sarebbe mai aspettato per un programma che è arrivato ormai alla trentesima stagione e con quasi 3500 puntate.

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