La vicenda di Jannik Sinner in merito all’utilizzo di Clostebol non si è conclusa: il numero 1 al mondo rischia una grossa squalifica.
Jannik Sinner, tra la fine del 2023 e gli inizi del 2024, è stato sicuramente lo sportivo italiano più vincente di sempre: il tennista altoatesino è diventato addirittura il numero 1 della classifica ATP dopo aver conquistato la finale delle ATP Finals di Torino, la Coppa Davis a squadre e infine l’Australian Open; nonostante tutti questi trionfi, però, Sinner adesso è in prima pagina su tutti i giornali per il caso Clostebol che lo tormenta da ormai dallo scorso agosto e che potrebbe costargli una dura squalifica.
La vicenda è saltata fuori già durante le prime settimane del mese di agosto quando Jannik Sinner è risultato positivo al farmaco Clostebol, una sostanza proibita che era presente nelle urine del numero uno al mondo per una quantità davvero irrisoria, circa un miliardesimo di grammo; l’International Tennis Integrity Agency ha appurato che però non c’è stato dolo dato che la sostanza, stando alle testimonianze raccolte, è entrata in contatto con il sangue del tennista italiano in maniera del tutto accidentale mentre veniva curato di una ferita al dito.
Inizialmente, dunque, il campione non ha ricevuto alcuna squalifica e ha potuto partecipare liberamente all’ultimo US Open, che ha vinto, ma a quanto pare la storia non è ancora finita: l’agenzia mondiale antidoping ha chiesto infatti un supplemento d’indagine al TAS, il Tribunale di arbitrato sportivo, chiedendo un periodo di ineleggibilità compreso tra 1 e 2 anni; si procederà dunque al processo nelle prossime settimane che sarà strutturato in un certo modo, ovvero l’arbitrato.
Il processo al TAS prevede la nomina di tre giudici selezionati rispettivamente dal TAS, dall’agenzia mondiale antidoping e dallo stesso Sinner, dopodiché una volta eletto il Collegio arbitrale verranno ascoltate le varie parti e si studieranno i documenti presentati alla corte di Losanna fino al verdetto che potrebbe arrivare fra sei mesi (così come fra un anno) prima della sentenza definitiva. Il processo potrebbe avere inizio a gennaio 2025, periodo in cui si svolgeranno gli Australian Open del prossimo anno.
Jannik Sinner verrà squalificato: il suo collega è sicuro di questo verdetto
In base a quanto detto in precedenza, dunque, la sentenza di Jannik Sinner per un eventuale squalifica da parte dell’agenzia mondiale antidoping potrebbe arrivare tra diversi mesi, ma nonostante manchi ancora il processo al TAS c’è chi è già sicuro della sentenza finale: Andy Roddick, ex tennista americano che in passato ha conquistato anche il primo posto del ranking, si è espresso sul caso Sinner dicendo che sarebbe sorpreso se non ci fosse alcuna sospensione per il tennista altoatesino, ma che alla fine la sospensione verrà ridotta a soli 6 mesi.
Al momento possiamo solamente azzardare delle ipotesi, ma anche guardare ai precedenti nel mondo dello sport: un caso simile è capitato ad esempio all’ex calciatore dell’Atalanta José Palomino, adesso in forze al Cagliari, il quale era stato trovato positivo al Clostebol nell’estate del 2022. Anche in quel caso si era ricorsi al TAS dopo una prima assoluzione, ma il tribunale d’arbitrato sportivo ha confermato la prima sentenza scagionando il difensore argentino dalle accuse, in quanto estraneo ai fatti.
Il mondo dello sport e tutti coloro che seguono questo giovane campione, auspicano per una soluzione positiva per quest’ultimo, che non meriterebbe una umiliazione simile all’apice della sua carriera, considerando anche che la pomata in questione, non sarebbe stata in grado di alterare o migliorare le sue prestazioni sportive.