Funzionerà anche con il telefono spento. Tempi duri per i ladri di iPhone

I malintenzionati che desiderano rubare un iPhone stanno per fronteggiare un ostacolo che potrebbe migliorare il livello di serenità dei proprietari del melafonino.

Non solo. Stando alle ultime notizie, infatti, anche i proprietari di un dispositivo Android potrebbero presto avere un simile vantaggio.

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Rubare uno smartphone potrebbe essere un po’ più difficile grazie alle ultime novità

Ma di che cosa stiamo parlando?

La protezione anti-furto su iPhone e Android

Il nostro riferimento è innanzitutto riconducibile alla funzione Trova il mio dispositivo disponibile sui prodotti Apple, ben più potente di quella presente sui telefoni Android.

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Come funziona il Trova il mio dispositivo nei nuovi Google Pixel?

Di fatti, sui prodotti della mela la funzione consente di poter rintracciare il proprio dispositivo anche quando non si trova nel raggio di un connessione Wi-Fi o Bluetooth e, soprattutto, anche quando il telefono è spento.

Ebbene, la notizia che arriva dagli Stati Uniti sembra orientarsi per un notevole potenziamento di tale funzionalità, con la conseguenza che probabilmente tra breve rintracciare il proprio iPhone perso o rubato sarà ancora più semplice.

Le novità non sono però finite qui. Anzi, è lecito affermare che la notizia più interessante riguarda i proprietari di dispositivi Android…

Google vuole fare meglio di Apple?

Le indiscrezioni che sono state riportate da 91mobile e dal leaker Kuba Wojciechowski sostengono che la società di Mountain View starebbe lavorando a una funzione Trova il mio dispositivo che possa addirittura essere migliore di quella di Apple e che sarà in grado di trovare gli smartphone anche da spenti.

La nuova funzionalità, almeno per gli smartphone di Google, dovrebbe chiamarsi Pixel Power-off finger e dovrebbe fruttare un’enorme rete composta da tutti i dispositivi Android che si trovano nelle vicinanze, che andrebbero a collaborare per permettere di rintracciare uno smartphone rubato o perso.

Sempre secondo i rumors, Google avrebbe già condiviso il primo codice sorgente di Android 14 con gli OEM iscritti all’Early Accesso Program. Al suo interno ci sarebbe la nuova definizione HAL (Hardware Abstraction Layer) e l’indicazione che le nuove chiavi Finger Network precalcolate verranno inviate al chip Bluetooth del dispositivo, mantenendolo acceso anche quando lo smartphone è spento.

Considerato che il mantenimento del chip Bluetooth sempre abilitato ha bisogno di un apposito supporto hardware, al momento non è chiaro se gli smartphone di Google già in commercio supporteranno le nuove funzionalità o meno. È tuttavia quasi certo che gli smartphone di nuova generazione di Google e, dunque, il prossimo Google Pixel 8, possano essere dotati di tale innovazione, rendendo così molto più difficile sottrarre un dispositivo senza che possa essere prontamente rintracciato.

 

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