Il trionfo in Qatar ha marcato ulteriormente il palmarès di uno dei campioni più grandi di sempre. Con la conquista della Coppa del Mondo infatti, all’interno della Hall of fame dei grandi del calcio, le lodi sportive attribuite a Lionel Andrés Messi Cuccittini lo hanno reso indiscutibilmente il nuovo re mondiale del suo sport.
Il capitano della nazionale argentina vanta di ben 42 trofei ufficiali vinti in carriera e viene spesso paragonato al suo connazionale Diego Armando Maradona.
Il marcatore migliore della Liga spagnola non ha bisogno di grandi presentazioni.
Più di 1000 presenze in carriera e quasi 800 reti tra il Barcelona (per cui possiede il record di goal segnati per la stessa squadra), la Nazionale di calcio dell’Argentina e il Paris Saint-Germain. Numeri senza precedenti che di fatto gli consentono di detenere il record assoluto di goal e assist realizzati in una singola stagione nei cinque principali campionati europei.
Ennesima dimostrazione del suo talento, è il fatto che, a livello individuale, Leo Messi è anche il giocatore ad aver vinto più volte l’iconico trofeo tanto bramato; sono infatti sette i Palloni d’oro collezionati (fino ad ora), dopo un decennio di competizione con l’eterno rivale CR7.
Si è inoltre aggiudicato, per sei volte, sia il premio come miglior giocatore del mondo FIFA che la Scarpa d’oro. Ed ancora un interminabile elenco di riconoscimenti.
Viene da sé pertanto che, secondo le stime, anche a livello finanziario, il giocatore non se la passi affatto male.
Qualificato come lo sportivo più pagato al mondo, pare infatti che raggiunga -tra stipendio, premi partite, bonus e sponsorizzazioni- l’ingente somma di 130 milioni di dollari l’anno, con un patrimonio da 620 milioni di dollari.
Ma a renderlo un fuoriclasse, vi sono anche vari aneddoti sulla sua vita privata che in pochi conoscono.
Oltre ai suoi dribbling c’è ben altro. Un campione incomparabile anche fuori dal campo
Messi, pur essendo nato a Rosario -una città in provincia di Santa Fe, in Argentina-, ha in realtà delle origini marchigiane.
Sua madre infatti, Maria Celia Cuccittini, sarebbe l’ultima discendente di una famiglia di emigrati di San Severino; invece suo padre, l’ultimo erede di una famiglia migrata da Recanati dal 1883.
Anche sua moglie, Antonella Roccuzzo, avrebbe origini italiane (calabresi per la precisione).
Ma se tendenzialmente la vita sentimentale dei calciatori è sempre al centro dell’attenzione mediatica e notizia di scottante attualità, i due al contrario non amano apparire e, della loro relazione -pur durando quest’ultima da una vita- non si conosce troppo.
L’amore prima dell’arrivo della fama. Ecco com’è scoccata la scintilla tra Leo ed Antonella
Lionel conosce Antonella da quando aveva solo 5 anni, in quanto lei è cugina di Lucas Scaglia, il miglior amico del campione che fu anche suo compagno di squadra.
Messi sin da subito ha provato interesse nei suoi confronti, tuttavia non fu un vero e proprio colpo di fulmine.
Ci volle tempo affinché la Roccuzzo si accorgesse delle avances del timido calciatore argentino, ed inizialmente tra di loro si instaurò esclusivamente una profonda amicizia tempestata di lettere in cui lui tentava di palesarle i suoi sentimenti. Anche durante i lunghi anni di distanza passati alla Masia, i due restarono sempre in contatto, e sin da sempre lei costituì per lui un valido supporto al suo desiderio di scalare nell’olimpo del calcio.
Ma se fino a quel momento Antonella vedeva nel suo rapporto col campione niente più che una stretta amicizia, le cose cambiarono quando una sua carissima amica morì in un incidente stradale e Leo, al corrente della notizia, prese un volo da Barcellona e si precipitò immediatamente sotto casa sua. Solo da qui, lei realizzò che c’era qualcosa in più.
Nel 2010, hanno ufficializzato la loro relazione e da allora il legame tra i due è sempre stato un crescendo, anche grazie all’arrivo dei tre figli, Thiago e Mateo -prima delle nozze nel 2017- e Ciro nel 2018.
Ma farsi strada non è stato affatto facile. La “Pulga atomica” cela una carriera più che travagliata
Nonostante il suo talento fosse già accentuato da quando era molto giovane, una grave malattia ostacolò la carriera del campione. Quando aveva 11 anni, gli fu infatti diagnosticata la Growth Hormone Deficiency (un deficit nella produzione dell’ormone della crescita); una condizione cronica per la quale rischiava di restare sempre più basso e gracile rispetto alla media e di fatto compromettergli una carriera a livello professionistico.
Infatti, nonostante da tempo le sue doti fuori dal comune fossero state segnalate, nessuno era disposto ad investire su di lui; anche perché l’unico modo per ripristinare la crescita normale, era attraverso delle iniezioni che, tuttavia, avevano dei costi elevatissimi.
Finché un giorno, fu invitato alla Masia per una prova dagli scout del Barcellona, ed il tecnico delle giovanili rimase così impressionato dal suo talento, da offrirgli sul posto un contratto (scritto su un tovagliolo di carta), che avrebbe incluso anche il conto dei suoi trattamenti medici.
Ma dopo anni da primatista indiscusso, possiamo affermare con fermezza che il gioco, nel suo caso, valse decisamente la candela.