Dopo poco più di una settimana dai funerali del papa emerito Benedetto XVI, celebrati il 5 gennaio in Piazza San Pietro e presieduti da Papa Francesco, il 12 gennaio è uscito nelle librerie il libro attraverso il quale il monsignor Georg Gänswein, insieme al giornalista Saverio Gaeta, fa luce sulla vita e la storia dello stesso papa, ripercorrendo il suo pontificato talvolta incompreso.
Ancor prima della sua pubblicazione, questa operazione editoriale ha avuto un grande impatto mediatico ed ha già fatto discutere, probabilmente proprio a causa del giudizio netto e consapevole fornito sullo stesso pontefice, che non lascia alcun dubbio sulla figura di uno dei padri teologicamente più preparati nella Storia della Chiesa.
Un legame affettivo profondo e colmo di ammirazione, quello che questo giovane sacerdote tedesco nutre da ormai 20 anni nei confronti del Santo Padre.
Infatti l’arcivescovo Georg Gänswein, secondo quanto riporta il vaticanista Saverio Gaeta, ha sostenuto il papa per l’intera durata del suo pontificato ed il successivo tempo dell’emeritato.
Una continua ed incessante condivisione della vita in Vaticano, che gli ha appunto consentito di entrare in piena sintonia con il suo pensiero, e capire di conseguenza a fondo le dinamiche all’interno della Chiesa intesa come istituzione.
Un intimo racconto a quattro mani di uno dei Grandi Padri della Chiesa
Georg Gänswein tramite questo libro scritto appunto dal vaticanista Saverio Gaeta, ci rende a conoscenza di numerosi aneddoti sulla vita di Benedetto XVI, esponendo i vari ricordi -anche piuttosto intimi- che porta con sé dalla sua esperienza di vita al fianco del Santo Padre.
Pare infatti che Papa Ratzinger fosse costantemente aggiornato su ciò che accadeva nel mondo, attraverso l’ascolto della radio, la tv e la lettura dei quotidiani, con un particolare riguardo alla rassegna stampa della Segreteria di Stato; ma anche e soprattutto tramite le persone che lo circondavano, quali appunto Padre Georg.
Proprio quest’ultimo infatti, secondo quanto viene esposto nel libro, lo aveva informato della produzione del film “I due papi”, interpretato da Jonathan Pryce e Anthony Hopkins rispettivamente nei ruoli di papa Francesco e papa Benedetto XVI, che narra il rapporto tra i due ecclesiastici prima delle dimissioni di Ratzinger dalla carica di pontefice e della conseguente elezione di Bergoglio a Papa nel 2013, e la loro convivenza all’interno delle mura vaticane.
Tuttavia, l’emerito pontefice aveva mostrato tutt’altro che interesse ed apprezzamento in merito.
Quando Hopkins chiese di incontrare di persona Benedetto XVI la visita gli fu negata.
Dopo che gli fu conferita la sua quinta candidatura al Premio Oscar al Golden Globe per la sua performance nel film, Anthony Hopkins che appunto aveva interpretato l’emerito Padre all’interno de “I due papi”, aveva chiesto a quest’ultimo un incontro di persona; ma Ratzinger aveva rifiutato la visita per evitare che qualcuno avesse potuto pensare che un gesto simile poteva costituire una sorta di approvazione all’intera sceneggiatura del film che, all’interno delle mura vaticane, non fu invece considerata positivamente.