Ennesima dimostrazione di un sistema scolastico fin troppo inefficiente rispetto alla media europea. È ben risaputo che l’Italia, rispetto agli altri Paesi UE, investe meno nell’istruzione, ed i risultati di questa scelta di certo non tardano ad arrivare e sono corrispondenti a quanto speso.
Non a caso, è stato comprovato come l’Italia risulti il Paese europeo con il più alto numero di NEET (ovvero con i giovani- da i 15 ai 34 anni- che non lavorano, non studiano, né sono in formazione), e le differenze si registrano anche e soprattutto in termini di istruzione ed educazione proprio a causa di un sistema scolastico piuttosto carente.
Un nuovo segnale ci arriva dalla testimonianza di una madre finlandese in fuga dalla Sicilia.
Si tratta dell’esperienza di Elin Mattsson, una pittrice finlandese che, quest’estate insieme alla sua famiglia, ha deciso di trasferirsi in Italia -più nello specifico a Siracusa, in Sicilia-, al fine di sperimentare un clima ed una cultura amati da sempre e ritenuti fantastici, dopo aver vissuto già in Spagna ed in Regno Unito.
Ma la loro permanenza non è andata secondo le previsioni
Elin era infatti arrivati in Italia insieme a suo marito ed ai loro quattro figli di 3, 6, 14 e 15 anni, ed ognuno di loro avrebbe dovuto intraprendere e seguire un percorso d’istruzione; ma alla madre sono bastati solo due mesi per rendersi conto del fatto che il sistema scolastico, non rispecchiava per nulla le sue aspettative. E così, solo dopo due mesi, ha deciso di fare immediatamente le valigie e trasferirsi in Spagna. Tuttavia la madre delusa, non resta in silenzio, e decide di denunciare, attraverso una lettera, l’istruzione di un Paese che presenta fin troppe lacune.
“La scuola è un disastro. È scioccante”
All’interno della lettera, ammette di aver avvertito le prime incertezze sin dal primo giorno in cui ha messo piede all’interno di una scuola a Siracusa per l’iscrizione dei figli di 6 anni e quello di 14 anni, non riuscendo a fare a meno di notare un forte frastuono che caratterizzava le classi.
E da lì una serie di critiche a non finire. Strutture inadeguate, spazi ristretti, pause ridotte ed insegnanti poco preparati. Sono solo alcune lamentele all’interno della dura recensione alla scuola siracusana.
Ma alle aspre accuse, ribatte immediatamente il sindaco di Siracusa
La lettera della madre finlandese insoddisfatta ha messo senza dubbio in discussione, per l’ennesima volta, un livello scolastico ancora troppo difettoso, dimostrando come spesso -specie nelle regioni del Sud- l’attenzione rispetto a questi temi, resti fin troppo esigua.
Tuttavia, il Sindaco di Siracusa, percependo che la reputazione del Comune ne avrebbe risentito, risponde immediatamente alle critiche facendo leva su come, un paragone con un modello scolastico finlandese, o con quello di altri Paesi europei, non possa in alcun modo reggere dal momento in cui a differire sia innanzitutto l’ambiente sociale ed economico che, in alcun modo, potrebbe essere sovrapposto a quello del nostro Paese, e che pertanto all’interno di una scuola la burocrazia lascia spazio a percorsi di educazione strettamente correlati a quella che è la realtà effettiva.