Il Capodanno è forse la festa più particolare di questo periodo, ma da dove derivano tutte le usanze che facciamo in questo giorno speciale?
Ormai ci siamo: l’ultimo giorno dell’anno è arrivato e tutti noi ci stiamo preparando a festeggiare e brindare per salutare il 2022 e soprattutto dare il benvenuto al 2023 che ci aspettiamo sia colmo di sorprese. È tempo di bilanci e soprattutto di buoni propositi per l’anno nuovo, ma è soprattutto tempo di festeggiare il Capodanno che porta con sè diverse tradizioni e usanze che vediamo e viviamo ogni anno, ma che in realtà non sappiamo quando sono nate e da dove derivano.
Dopo 2 anni di piena pandemia da Covid-19 e la difficoltà degli ultimi mesi per quanto riguarda l’aumento dei prezzi e della vita in generale, tutte le persone si preparano a festeggiare la notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio lasciandosi il passato alle spalle e proiettandosi subito al futuro. Un 2023 che si prospetta pieno di incertezze, ma anche di fiducia; nel frattempo c’è da affrontare l’ultimo cenone con annessi festeggiamenti e balli di gruppo.
Capodanno non era “capo d’anno”
Da che mondo è mondo sappiamo che la parola “Capodanno” deriva da “capo d’anno“, ovvero l’inizio dell’anno che sappiamo essere il 1° gennaio, ma sapevate che non è sempre stato così? In tempi antichi, all’epoca dei Romani, questo speciale giorno capitava al 1° marzo e non sempre a gennaio come siamo abituati a credere. Il cambio di data è stato fatto intorno al 46 d.C. dopo la rivoluzione del calendario voluta da Giulio Cesare.
Ovviamente questa è solo una curiosità storica, ma vi siete mai chiesti perché in questo giorno c’è sempre l’usanza di mangiare il cotechino con le lenticchie? Oppure perché c’è gente che si bacia sotto al vischio? Perché si usano tanto i fuochi d’artificio? Non ci interessa tanto sapere una risposta a tutte queste domande se vogliamo festeggiare e basta, ma ogni tanto è anche bello scavare nel passato per capire da dove derivano e dove sono nate tutte le usanze dei giorni nostri.
Da dove derivano tutte le usanze?
Il cotechino è la pietanza tipica del Capodanno: c’è chi da tradizione lo mangia dopo la mezzanotte o altri che magari lo consumano durante il pranzo del 1° gennaio; in ogni caso è il cibo per eccellenza di questo giorno speciale, ma perché questo e non un’altra cosa? Beh innanzitutto c’è da dire che il cotechino (o in alternativa lo zampone) rappresenta l’abbondanza, ma sono le lenticchie a contenere il significato più grande: questi legumi marroncini infatti rappresentavano la buona sorte per i Romani ed è una sorta di augurio per il nuovo anno ricco di prosperità.
Un’altra tradizione, anche se non sempre adottata da tutti, è quella del bacio sotto al vischio: questa pianta deriva dalla mitologia scandinava e rappresentano le lacrime di una dea e nel corso degli anni è diventata il simbolo dell’amore romantico. Concludiamo parlando dei fuochi d’artificio che, se usati in maniera moderata, possono essere anche belli da vedere: l’usanza di sparare fuochi pirotecnici risale al tredicesimo secolo in Europa quando venivano usati per festeggiamenti militari.