Negli ultimi mesi si è parlato con costante attenzione e interesse dei sistemi di intelligenza artificiale utili per poter rispondere a delle domande poste in linguaggio “umano”.
Il segmento dei software che promettono miracoli e una perfetta simulazione di una conversazione è talmente sviluppato e competitivo che, effettivamente, alcuni algoritmi sembrano fare miracoli: è il caso di ChatGPT, un nuovo chatbox che sfruttando le potenzialità dell’intelligenza artificiale risponde alle domande dell’utente attraverso risposte complete, coerenti ed esaustive.
Ebbene, una simile rivoluzione in ambito tecnologico non può che interessare (per alcuni, preoccupare) anche Google.
Stando a quanto riporta il New York Times, Google sarebbe seriamente valutando il da farsi dinanzi al boom dei sistemi di intelligenza artificiale e, in particolar modo, dinanzi ai pericoli che il nuovo chatbox potrebbe rappresentare.
In particolare, secondo quanto rivela il quotidiano americano, Google vorrebbe valutare la riassegnazione del personale ai vari dipartimenti al fine di sviluppare e rilasciare nuovi prototipi e nuovi prodotti per l’intelligenza artificiale e i suoi utilizzi per gli utenti.
Insomma, dalle parti di Mountain View il fenomeno ChatGPT non starebbe passando sottotraccia, anzi.
Sempre stando alle ricostruzioni effettuate dal New York Times, Google avrebbe in mente di organizzare una sessione speciale nella conferenza di maggio, in cui presentare le novità sui propri lavori in merito ai prototipi e ai prodotti dell’intelligenza artificiale. Dunque, è lecito immaginare che fino a quel momento un crescente numero di persone sarà impegnato nelle attività per sviluppare tali proposte.
Tra di esse dovrebbero trovare spazio anche i prodotti dell’intelligenza artificiale in grado di creare dei disegni e delle opere d’arte, come peraltro già realizzano diversi altri software che si possono trovare sul mercato.
Insomma, con le più recenti mosse strategiche Big G vorrebbe colmare il gap che si sta creando in questo settore, cercando così di rivaleggiare con concorrenti attuali e potenziali e, concretamente, proporre qualcosa di nuovo in occasione del Google I/O del prossimo anno, sebbene al momento non sia ancora chiaro che cosa Google potrà effettivamente presentare.
Quello che emerge è, comunque, la preoccupazione evidente di Google dinanzi a quanto sta accadendo in ottica AI, e il pericolo percepito che se dovessero prendere tecnologie alternative più avanzate di quelle già utilizzate a Mountain View, le quote di mercato in possesso del colosso statunitense potrebbero gradualmente erodersi.
Naturalmente, è molto difficile che Google possa effettivamente farsi trovare impreparata dinanzi a una così interessante frontiera tecnologia. È dunque molto probabile che possano esservi già allo sviluppo degli importanti prodotti AI che la società vorrà presentare a maggio e che il fenomeno ChatGPT possa rappresentare solo una utile accelerazione…
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