Dopo essere stati banditi sui social di sua proprietà per aver postato i movimenti del jet privato dello stesso Elon Musk, i giornalisti del New York Times, della Cnn e del Washington Post hanno visto i loro account ripristinarsi.
Infatti poco meno di una settimana fa, Twitter e Mastodon -ovvero una piattaforma caratterizzata dalla medesima funzionalità di microblogging di Twitter- aveva rimosso alcuni account appartenenti a giornalisti, con l’accusa di rivelazione di informazioni estremamente private sulla vita di Elon Musk, quale appunto quella relativa alla posizione in tempo reale del suo jet privato.
Questa decisione ha suscitato numerose critiche, tra le quali anche quelle delle maggiori organizzazioni per la libertà di stampa, che ritenevano questa sua mossa come impulsiva ed insignificante.
Ma non solo. Immediata è anche la reazione dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite, che hanno minacciato lo stesso Musk di severe sanzioni qualora i profili non venissero riattivati, proprio per il fatto che una stampa libera dovrebbe essere alla base di qualunque società democratica.
Ma adesso Musk ha cambiato idea: gli account saranno ripristinati
Rendendosi infatti conto delle numerose polemiche che la sua scelta aveva apportato, il proprietario di Tesla, SpaceX e Twitter aveva deciso di lanciare un ennesimo sondaggio agli iscritti su Twitter, chiedendo quando volevano che ci fosse l’effettiva riattivazione dei vari account, tentando in questo modo di includere la platea, e democratizzare apparentemente la sua decisione il più possibile.
Tuttavia, la risposta vincente al referendum, è stata quella da lui potenzialmente meno gradita. La maggioranza si è infatti mostrata a favore del ripristino.
Più nello specifico, dei 3,9 milioni di persone che hanno preso parte al sondaggio, il 59% ha votato per il ripristino e, ancora, la stessa maggioranza ha optato per un immediato reinserimento degli stessi giornalisti all’interno dei social, e dunque di un’instantanea revoca di ogni tipo di sospensione da parte dello stesso Elon Musk. “La gente si è espressa”. Così, seppure apparentemente contro la sua volontà, il proprietario della piattaforma si vede costretto ad assecondare l’opinione pubblica.