Spunta un’ulteriore rettifica per il Bonus 110. In seguito a numerose pressioni e proteste alla decisione presa dal governo per le decisioni relative all’articolo 9 del Decreto Aiuti Quater (Dl 176/2022) concernente il blocco della cessione dell’incentivo, il Parlamento è ora pronto ad intervenire.
Tutti i gruppi parlamentari sembrerebbero infatti aver rilasciato varie opzioni di modifica per il decreto stesso, al fine di riaprire e dunque sbloccare fino al 31 dicembre i termini della presentazione della CILAS (Certificazione Asseverata) scaduti nello scorso 25 novembre in modo tale da poter utilizzare il Bonus 110% anche per tutto il 2023.
Infatti, dopo la comunicazione relativa al taglio di venti punti percentuali apportato all’incentivo, i vari siti web di amministrazioni locali sono andati in tilt a causa delle numerosissime richieste, ed il numero di lamentele da parte di professionisti ed amministratori di condominio per non esser riusciti ad effettuare le varie operazioni è stato molto alto.
Ma spuntano anche ulteriori richieste per il Superbonus
Pare infatti che vi sia innanzitutto l’ipotesi di riuscire a sbloccare dei crediti già maturati ma rimasti bloccati attraverso la compensazione degli F24 a carico delle banche per conto dei loro clienti, che verrebbero parzialmente liquidati tramite dei crediti fiscali agli istituti bancari o alle Poste, consentendo così, attraverso ogni operazione, di liberare celermente capienza fiscale per 4-5 miliardi.
Ma non è finita qui. È ulteriormente previsto un incremento del tetto al reddito -che ora permetterebbe un calcolo sulla soglia di reddito da 15 mila euro scelta al posto dell’Isee- al fine di ottenere un’agevolazione sui villini unifamiliari, e concederà allo Stato un risparmio di 4,5 miliardi di euro.
Infine, l’ANCE (Associazione nazionale costruttori edili) fa un altro appello sulla medesima questione nell’audizione sulla manovra, con specifico riguardo ai cantieri già avviati; una sollecitazione mossa affinché, per quanto concerne questi ultimi, i crediti fiscali vengano immediatamente sbloccati e cessati.
A tal proposito, ai condomini che eventualmente avrebbero già deciso di effettuare i lavori ma che, a causa dell’interruzione del servizio non hanno fatto in tempo a presentare la CILAS, converrebbe procedere subito con la richiesta, anche se comunque per conoscere l’esito della manovra, sarà necessario aspettare fino agli ultimi giorni dell’anno.