È con il nuovo esecutivo che, attraverso una pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del decreto Aiuti quater, il Governo Meloni ha deciso di approvare una modifica della percentuale del bonus edilizio estremamente richiesto.
Si tratta di un taglio apportato all’incentivo noto da tutti come “Bonus 110” , che appunto fino al 25 novembre 2022 -ovvero la data ultima destinata alla presentazione dei documenti necessari per usufruire del vecchio bonus- , prevedeva una detrazione del 110% delle spese sostenute per la realizzazione di specifici interventi correlati e finalizzati ad un consolidamento statico, ad una riduzione del rischio sismico degli edifici, e ad una maggiore efficienza energetica.
Ma da adesso le cose sono cambiate. Più nello specifico, dall’art. 9 del Decreto Legge n. 176/2022 (Decreto Aiuti quater), giunge una vera e propria rimodulazione del bonus stesso.
Le novità apportate sono molteplici, ma la più importante è di certo quella relativa ai condomini.
Seppure infatti la condizione non è da considerarsi definitiva, in quanto un decreto-legge in quanto tale, è modificabile in sede di conversione, qualora i lavori già approvati si dovessero realmente interrompere, i tagli e le sanzioni per chi non conclude in tempo i lavori, sarebbero estremamente significativi.
Infatti, la differenza tra le regole pre e post 25 novembre, è più che marcata.
Si è passati da un’agevolazione al 110%, ad una al 90%; dunque, per i condomini, una differenza di spesa di circa decine di migliaia di euro. Ma non è finita qui.
Superbonus 90%: cosa cambia per condomini e case indipendenti
Qualora i condomini non dovessero portare a termine i lavori, pare che vi sia il rischio di perdere le varie agevolazioni e detrazioni usufruite (sia in forma diretta sia tramite cessione di credito o attraverso uno sconto in fattura), per spese ormai pagate, e pare al conto si aggiungono ulteriori sanzioni ed interessi.
Invece, nel caso in cui i condomini non avessero ancora avviato i lavori e dunque non avessero ancora avuto modo di usufruire del bonus stesso, al fine di poterne ancora beneficiare, sarebbe necessario effettuare un meticoloso controllo delle condizioni presenti nel contratto di appalto (se è già stato firmato), e pare che eventuali altri costi relativi, non sarebbero in alcun modo detraibili e resterebbero dunque a carico del committente.
Diverse sono le regole previste per le case indipendenti. In questo caso, la proroga del superbonus 110%, è prevista fino al 31 marzo 2023 per i lavori appunto conclusi entro tale data. Tuttavia possono beneficiarne solo coloro che, entro il 30 settembre 2022, hanno compiuto almeno il 30% dei lavori.
Chi invece non soddisfa questi requisiti, è anch’esso destinato al taglio di venti punti percentuali del bonus, da poter utilizzare esclusivamente per le prime case, da chi dispone di un reddito annuo massimo di 15 mila euro, che può tuttavia crescere in base al quoziente familiare (ovvero il numero dei componenti del nucleo familiare).