Tra i più felici della manovra di Bilancio del governo Meloni appena varato potrebbero esserci le partite IVA o, almeno, una parte di esse.
La manovra ha infatti introdotto un nuovo meccanismo di calcolo fiscale che potrebbe alleggerire non poco le tasse per chi ha una partita IVA e un fatturato in crescita, permettendo pertanto di incentivare il lavoro autonomo.
Ma che cosa cambierà dal prossimo anno? Chi potrà beneficiare delle novità introdotte nella legge di Bilancio? Proviamo a scoprirlo insieme!
Come cambia la flat tax
Il nostro riferimento è evidentemente quello alla flat tax per i lavoratori autonomi, ovvero la possibilità di sostituire gli scaglioni e le aliquote Irpef a un’aliquota sicuramente più conveniente, pari al 15%.
Per usufruire di questa opportunità è tuttavia necessario mantenere i propri ricavi al di sotto della soglia degli 85.000 euro: una soglia che rispetto a quanto ora vigente è dunque stata portata in deciso aumento, considerato che fino ad oggi si poteva usufruire questo regime fiscale opzionale (e generalmente più vantaggioso) fino a 65.000 euro.
In aggiunta a ciò, il governo sembra essere riuscito a introdurre all’interno della manovra una flat tax incrementale che dovrebbe scongiurare il ricorso ai falsi minimi, ovvero alle partite IVA che pur di rimanere sotto gli 85.000 euro non fatturano, ricorrendo a qualche compensazione in nero.
Stando a quanto sta emergendo in queste ore, infatti, il governo avrebbe proposto una flat tax al 15% anche per i redditi incrementali, ovvero per la sola differenza di reddito rispetto al massimo registrato negli ultimi tre esercizi.
Insomma, una buona notizia per tutti coloro i quali hanno una partita IVA ed erano fino ad oggi preoccupati di sforare il tetto dei 65.000 euro per qualche fattura di troppo…