Non ha mancato di far discutere a lungo la proposta della Lega avanzata nella serata di ieri, con cui il partito di Governo vuole introdurre delle agevolazioni per chi si sposa in Chiesa.
Immediate sono state le polemiche da parte delle opposizioni e di chi, supponendo l’illegittimità Costituzionale della potenziale norma, ne ha criticato i presupposti. Tanto che, dopo qualche ora, la Lega è nuovamente intervenuta per chiarire che le agevolazioni sarebbero state attribuite a tutti, e non solamente a chi si sposa nei matrimoni religiosi.
Ma di che cosa si tratta?
La proposta della Lega continua a far discutere
La Lega ha annunciato l’intenzione di presentare una proposta di legge alla Camera con cui prevede un bonus matrimonio fino a 20.000 euro per chi si sposa in Chiesa.
Palazzo Chigi in serata ha poi chiarito che in realtà la proposta è una iniziativa parlamentare che non è allo studio del governo e che, nell’ambito dell’attuale contesto finanziario, il governo è sempre al lavoro per sostenere la famiglia con misure concrete e realizzabili da introdurre nella legge di Bilancio.
Insomma, il Bonus nozze non fa parte della manovra, ma è solo la proposta di un deputato. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha poi ribadito che l’idea di dare un premio a chi si sposa in Chiesa non è un tema che può interessare a uno Stato laico.
In un secondo momento lo stesso primo firmatario, Domenico Furgiuele, ha specificato che in sede di dibattito parlamentare la proposta sarà estesa a tutti i matrimoni, indipendentemente da come vengono celebrati. La proposta si basa, tra l’altro, sulla detrazione del 20% delle spese collegate alla celebrazione del matrimonio, dagli ornamenti in Chiesa agli abiti degli sposi, dal servizio di ristorazione alle bomboniere, passando per il parrucchiere al servizio fotografico.