Nuova manovra del Governo Meloni in atto a palazzo Chigi. Taglio dell’IVA per un anno sui beni di prima necessità. Una manovra sulla quale si sta lavorando, il cui costo dovrebbe ammontare a circa un miliardo di euro.
Più nello specifico, si prevede l’ingresso di diverse misure in Legge di Bilancio a partire dal 1 gennaio 2023, tra le quali, nel corso del vertice del Governo e tra la maggioranza ne emersa una particolarmente prioritaria.
Si tratterebbe per l’appunto di portare per un anno a zero le tasse su pane e latte (la cui aliquota dell’imposta è attualmente è al 4%) in modo tale da offrire sia un tentativo di supporto alla spesa delle famiglie -specie le più numerose-, sia una modalità per combattere l’inflazione (insieme a tutta una serie di finanziamenti e fondi).
Ma si configurerà davvero come un beneficio per i consumatori?
Tuttavia, l’ipotesi è stata fortemente criticata, in quanto valutata meramente come una misura mediatica che nella realtà dei fatti non produce effettivi vantaggi per i consumatori.
Infatti, da quanto dichiarato dal Codacons, attualmente una famiglia spende in media all’anno 264,12 euro per il pane e 145,08 euro per latte fresco e conservato (sia esso intero o parzialmente scremato). Dunque, un taglio dell’IVA comporterebbe un risparmio totale di circa 15, 80 all’anno (10,22 a nucleo per il pane e 5,60 per il latte).
A tal proposito, capiamo bene come un provvedimento del genere non implicherebbe un reale sostegno ed un valido beneficio per i consumatori, né tantomeno come manovra per contrastare gli effetti negativi dell’inflazione.
Pertanto, l’unica soluzione per offrire una risposta strutturale al problema e non tamponare esclusivamente in via momentanea le ferite con i vari bonus, potrebbe sicuramente essere invece quella di estendere questa gamma dei beni che subiranno il taglio dell’IVA, inserendo al suo interno non solo su questi due prodotti, ma l’intero genere alimentare e tutti i beni di prima necessità, in modo tale da produrre un risparmio dalla portata decisamente più significativa.