Un famoso supermercato italiano è finito nei guai dopo aver venduto dei pezzi di Grana Padano indicati come Parmigiano Reggiano.
In Italia esistono tantissimi formaggi, ognuno con le proprie caratteristiche e il proprio sapore, ma tra i più consumati e apprezzati c’è sicuramente il Parmigiano Reggiano. Questo prodotto è venduto in quasi tutti i supermercati, anche a prezzi piuttosto alti, per la sua prelibatezza ed è considerato uno degli alimenti italiani più celebri, anche all’estero. Un occhio meno attento però potrebbe confonderlo con il Grana, un altro formaggio simile al Parmigiano, ma certamente più economico e meno pregiato del primo.
Confondere i due formaggi non è certamente una tragedia per chi non è solito acquistarli o consumarli, ma se a farlo è un celebre supermercato italiano allora sorge un grosso problema: secondo le ultime segnalazioni da parte dei consumatori, un noto supermercato presente su tutto il territorio italiano avrebbe messo in vendita dei pezzi di Grana Padano spacciandoli per Parmigiano Reggiano.
Il supermercato incriminato è l’Esselunga, una catena presente su quasi tutto il territorio italiano e tra i principali supermercati utilizzati dagli italiani per le spese alimentari. La segnalazione è stata fatta direttamente dall’amministrazione del supermercato perché a quanto pare il grossolano errore è stato fatto dall’azienda che ha confezionato i pezzi di formaggio, ovvero la TRENTIN S.p.A. che, a quanto pare, ha imbustato pezzi di Grana Padano appiccicando l’etichetta del Parmigiano Reggiano.
Uno sbaglio che poteva avere gravi conseguenze, non solo dal punto di vista economico (sarebbe stata a tutti gli effetti una truffa), ma anche dal punto di vista della salute: anche se sono formaggi molto simili, Grana e Parmigiano hanno degli allergeni e degli ingredienti molto diversi al loro interno, ad esempio il primo potrebbe contenere tracce di lisozima, un conservante pericoloso per chi è allergico alle uova.
L’Esselunga ha immediatamente ordinato il ritiro di questi pezzi di formaggio e ha segnalato il tutto alla casa produttrice che ha comunque specificato che distinguere i due formaggi è abbastanza semplice dato che hanno la forma della “scorza” molto diversa e presentano delle differenze a livello di marchi del consorzio impressi direttamente sul formaggio. L’importante è che sia comunque andato tutto per il meglio perché l’errore poteva costare davvero caro (in tutti i sensi).
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