Dormire è una delle attività che ci piace di più e… per fortuna! Trascorriamo infatti circa un terzo della nostra vita a riposare, considerato che il sonno è una delle attività necessarie per il corretto funzionamento dell’organismo.
Ebbene, a conferma di quanto possa essere importante il sonno per la nostra salute è giunto un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Université Paris Cité, dell’Inserm e dell’University College London, i quali hanno cercato di scoprire se vi siano dei collegamenti tra la durata del sonno e l’incidenza della multimorbilità, ovvero della presenza di due o più malattie nello stesso paziente.
Dai risultati è emerso qualcosa di straordinario… vediamo cosa!
Dormire meno di cinque ore fa male?
Stando ai risultati, le persone che dormono meno di cinque ore all’età di 50 anni sviluppano il 20% in più di probabilità di avere una malattia cronica, e il 40% in più di probabilità di avere due o più malattie croniche nell’arco dei successivi 25 anni, rispetto alle persone che dormivano fino a sette ore.
In aggiunta a ciò, lo studio ha condiviso come dormire per cinque ore o meno a notte all’età di 50, 60 o 70 anni è stato collegato a un incremento del rischio di multimorbilità dal 30% al 40% rispetto ai coetanei che invece dormono fino a sette ore.
Come se il quadro di cui sopra non fosse sufficiente per tracciare un corposo invito a dormire di più, e meglio, i ricercatori hanno anche scoperto che dormire meno di 5 ore al giorno all’età di 50 anni è associato a un incremento del 25% del rischio di mortalità nell’arco dei prossimi 25 anni.
Una breve durata del sonno incrementa infatti il rischio di malattie croniche che, a loro volta, sono una frequente causa di morte. Per questo motivo i ricercatori consigliano di dormire almeno 7-8 ore a notte, poiché un riposo inferiore a questa soglia potrebbe incrementare in maniera significativa il rischio di patologie e morte prematura.