Non si può stare tranquilli: dalla Russia arriva un nuovo allarme per un virus molto simile al Covid, grande preoccupazione.
La pandemia da Covid-19 pare essersi calmata dopo il terribile dramma degli ultimi 2 anni, ma l’allerta è sempre presente. Con l’abbassamento delle temperature, sono molto più frequenti i casi di influenza e le difese immunitarie potrebbero essere molto a rischio nei prossimi mesi. Come se non bastasse, dalla Russia è partito un nuovo allarme che sta facendo preoccupare: pare sia stato scoperto un nuovo virus simile al Covid.
Dopo i drammatici eventi politici che si sono verificati sul territorio ucraino, la Russia è di nuovo protagonista di una notizia spiacevole: gli scienziati e i ricercatori della Washington State University’s Paul G. Allen – School for Global Health hanno effettuato uno studio virologico dalla quale è emersa la presenza di un nuovo virus appartenente al ceppo dei coronavirus (lo stesso del Covid) denominato Khosta-2. Per adesso sono ancora primordiali le ricerche, ma i dettagli sono abbastanza allarmanti.
Covid-19, ci risiamo: dalla Russia una nuova ondata
Il nuovo virus è stato scoperto provenire dal Parco Nazionale di Sochi, in Russia, ed è stato individuato in alcuni pipistrelli della specie Rhinolophus hipposidero diffusasi principalmente in Europa e Nord America. Il virus Khosta-2, grazie alle sue proteine spike, pare essere resistente agli anticorpi monoclonali dell’uomo e soprattutto resistente al vaccino già utilizzato per contrastare il Covid.
Questa scoperta ci pone davanti a un grande rischio, ovvero la possibilità che i vaccini attualmente a nostra disposizione potrebbero non essere sufficienti a proteggerci da virus come Khosta-2. Per questo motivo è molto importante la ricerca per scoprire vaccini che siano efficaci a livello universale non per determinati ceppi di virus. Una problematica concreta, ma che per adesso sembra lontana.
“Molti dei nostri vaccini attuali sono progettati per specifici virus. Dobbiamo ampliare la progettazione di questi vaccini” ha dichiarato Letko, il virologo autore dello studio del Khosta-2. Per adesso il rischio sembra ancora lontano, ma in futuro potrebbe riversarsi anche sul resto d’Europa se non si agisce in tempo, ciò che dà fiducia è che i ricercatori sono a lavoro da anni per la scoperta del vaccino universale.