Negli ultimi anni, complici anche alcune app che si sono specializzate sul tema, i rumori bianchi hanno trovato crescente diffusione in tutta Italia.
I motivi?
Questi rumori, che comprendono tutte le frequenze da 20 Hz a 20 kHz, garantiscono all’utente la disponibilità di uno spettro uniforme e indefinito, una sorta di muro sonoro dinanzi al quale il nostro sistema nervoso non riesce a percepire ripetizione o periodicità.
Sebbene non vi siano molti studi autorevoli sui benefici dei rumori bianchi, pare che questi suoni servano a calmare il sistema nervoso centrale, aiutando a studiare o rilassarsi. Ma che dire dei lati negativi? Ci sono delle controindicazioni? Ci sono dei punti di attenzione da sapere?
Perché dovete andarci piano con i rumori bianchi
Purtroppo, se è vero che non ci sono molti studi autorevoli che parlano dei benefici dei rumori bianchi, è anche vero che ci sono diverse analisi che dimostrano come bisogna fare grande attenzione nel gestire tali suoni.
In primo luogo, dormire con il rumore bianco “spegne” quella che è una delle funzioni principali del nostro cervello: far rimanere attivo e vigile l’udito per individuare un pericolo e svegliarsi in tempo per evitarlo. Tale spegnimento non determina però un maggiore rilassamento, poiché è esattamente vero il contrario: il cervello continua infatti ad essere inondato dagli impulsi dei rumori bianchi e fatica a riposare.
Dunque, solo in apparenza il nostro cervello attenua la sua attenzione. In realtà, la moltiplica proprio per aumentare il livello di vigilanza necessario per captare segnali di pericolo oltre il muro sonoro determinato dai rumori bianchi.
Se pertanto si vuole trovare un metodo per addormentarsi meglio e più rapidamente, e si soffre della distrazione esercitata dai rumori estranei, molto meglio lavorare sull’isolamento acustico della propria casa o, al limite, attenuare la percezione dei rumori attraverso l’utilizzo di appositi tappi per le orecchie.