L’inverno si preannuncia freddo, freddissimo, e le colpe non saranno solamente delle temperature rigide quanto del fatto che dovremo razionare il riscaldamento e l’energia.
Che fare, allora?
Probabilmente, il miglior approccio è quello di guardare il lato positivo della cosa. Ovvero, passare l’inverno con temperature un po’ più fredde potrebbe essere benefico per la nostra salute.
A spiegarcelo è il professor Alfredo Pontecorvi, docente di Endocrinologia alla Cattolica e primario al Gemelli, che in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Messaggero spiega per quali motivi non dovremmo avere paura di un lieve calo delle temperature nelle nostre abitazioni.
Meglio evitare catastrofismi… o no?
Per il docente è innanzitutto bene evitare catastrofismi, considerato che ridurre di qualche grado la temperatura delle stanze in cui si soggiorna potrebbe addirittura fare bene alla nostra salute e andare ad apportare un contributo positivo sull’organo adiposo. Per quali motivi?
L’esperto ricorda che la temperatura ideale per il nostro benessere è pari a 19 gradi e che il tessuto adiposo bruno agisce nel nostro organismo come una sorta di termosifone interno per riscaldarci e mantenere la temperatura corporea intorno ai 37 gradi.
Ora, abbassare di qualche grado la temperatura dei riscaldamenti stimola la c.d. trans-differenziazione bianco-bruno, andando ad attivare il tessuto adiposo bruno e bruciando i grassi. Insomma, stare un po’ più al freddo ci permetterebbe di dimagrire e ridurre il rischio di sviluppare delle patologie che sono connesse al sovrappeso.
Recente è uno studio in cui cinque uomini sani, per quattro mesi, sono stati invitati a dormire in un laboratorio in cui la temperatura controllata era pari a 19 gradi. Ebbene, già al termine del primo mese il grasso bruno era aumentato del 40% e l’insulina era migliorata. Quando invece i volontari pernottavano a 27 gradi, il grasso bruno spariva di nuovo.
Vuoi vedere che stare al freddo ci farà bene… o quasi?