La Russia chiude i rubinetti del gas? Allora è bene prepararsi con un piano di emergenza che ha qualche privazione non marginale per imprese e famiglie.
Dinanzi alla possibilità che le forniture russe di gas si interrompano in tutto o in buona parte, o che i prezzi dell’energia schizzino fuori controllo, tutto il vecchio Continente si sta infatti preparando per un inverno particolarmente rigido che sarà quasi certamente fatto di razionamenti per tutti.
Ma in che cosa consiste il piano predisposto dal governo Draghi?
I livelli di emergenza e gli effetti su famiglie e imprese
Il piano prevede tre diversi livelli di emergenza a seconda delle disponibilità di gas. Tra i primi interventi, il fatto che negli uffici pubblici le temperature non possano superare i 19 gradi durante l’inverno e non possano essere inferiori ai 27 gradi durante l’estate.
Tuttavia, se dovessero peggiorare le cose, come avverrebbe nelle ipotesi di riduzione totale o quasi totale delle forniture da parte di Gazprom, i risparmi dovrebbero essere molto maggiori. Dunque, si può ragionare già in termini di terzo livello di emergenza, che prevede che nelle abitazioni le temperature dei termosifoni dovranno essere ridotte di due gradi, limitando altresì l’orario di accensione.
Per quanto concerne i Comuni, agli enti potrebbe essere richiesto di ridurre l’illuminazione pubblica nelle strade e nei monumenti fino al 40% dei consumi totali. Gli uffici pubblici potrebbero chiudere prima, così come sarà chiesto ai negozianti di abbassare le saracinesche entro le 19. I locali non dovrebbero rimanere aperti oltre le 23.
Per le imprese, il piano del governo sembra impattare soprattutto su quelle più energivore, che potrebbero vedersi interrompere la fornitura di energia per un periodo limitato di tempo. Piano che per il momento è solo sulla carta, ma per la cui realizzazione potrebbero non volerci troppe settimane…